Erano anni che passavo da una vecchia stazione ferroviaria abbandonata, e mi aveva sempre affascinato particolarmente, anche per lo strano nome scritto sulla facciata, Mandarano.
Spinto dalla continua ricerca dei luoghi abbandonati andai a fotografarla e quel giorno l'incontro con un pastore della zona fu straordinario.
Mi raccontò che quella non era solo una stazione isolata ma figlia di una linea ferroviaria ormai abbandonata dal tempo e dagli uomini, e che ve ne erano altre facenti parte della stessa linea, anche esse abbandonate; era la Motta S.Anastasia-Regalbuto, linea ferrata sopravvissuta solo grazie al traffico delle arance ed alla ricca presenza di agrumeti nella zona e per questo chiamata "la via delle arance".
La linea Motta - Regalbuto fu aperta dapprima per il tratto fino a Schettino, mentre per il successivo fino a Regalbuto, si dovette attendere gli anni '50.
Agnelleria, Ritornella, Paternò, Regalbuto, Mandarano, Carcaci, Leto e Sparacollo queste le figlie di questa storica linea ferrata.
Ma tutto ciò durò solo per pochi anni, infatti intorno al 1982 il tutto si ridusse ad un'unica corsa mattutina e nel 1984 il traffico viaggiatori venne definitivamente soppresso, fino a quando nel 1993 calò il sipario sulla linea.
Oggi tutto è ridotto ad uno spoetizzante insieme di stazioni abbandonate lasciate li, ferme, immobili, vittime inconsapevoli dell'abbandono da parte di un uomo incapace di vedere al di la del mero ritorno economico. Si inizia così un viaggio senza treno, il treno siamo noi, il silenzio dei luoghi ce lo ricorda ...allora aspettiamo la prossima corsa, chiudiamo gli occhi...si parte.